Soltanto attraverso la Forma del 'Filo d'Acciaio'
possono essere compresi i '12 ponti' ed apprezzata la grandezza
dello stile
L'essenza dell'HUNG GAR KUNG FU è inclusa nei '12 ponti' di Tiet Kiu sam che vengono trasmessi agli allievi avanzati nella forma più evoluta dello stile, TIET SIEN KUEN (la forma del filo d'acciaio'). Essa fornisce la chiave alla piena comprensione dei vari tipi di 'forza' dell'Hung Gar, la correttezza nel controllo dei suoni e del respiro, il sollevarsi e l'affondare del corpo, e il mantenimento di un limpido e calmo stato mentale in qualsiasi situazione.
I 12 ponti furono originati dal Tempio di Shaolin, nel Sud del Fukien, e sono derivati dalle forme a mani nude TIET JIN KUEN, sviluppate dal monaco GWOK YAN, che pare abbia vissuto 110 anni, e che trasmise la sua conoscenza a LEUNG KWAN, nato in Gwan Dong Lam Hoi 1813-1886), e si guadagnò il soprannome di TIET KIU SAM - 'il numero 3 del ponte d'acciaio' - (terzo figlio nella famiglia) per le sua braccia d'acciaio e la sua posizione di cavaliere, mantenuta affondando di 1000 libbre.
Egli era anche ricordato per essere una delle venerate KWANG TUNG SUP FU (le 10 tigri di Canton), durante l'ultima dinastia Ching, e trasmise la sua ricchezza di conoscenza, inclusa la 'forma del filo d'acciaio', al Sifu LAM FOOK SING e al leggendario WONG FEI HUNG.
Il maestro Wong Fei Hung (1850-1933) seguì i passi dei suoi avi nel diventare un importante membro della setta HUNG MOON cui appartenevano i fedeli della dinastia Ming che si ribellarono contro la dinastia Ching. Fu anche uno degli ultimi membri delle '10 tigri di Canton'. Cosa ancora più importante, ebbe un ruolo cardine nello sviluppo di quello che noi oggi conosciamo come Kung Fu Hung Gar, combinando lo stile della tigre e della gru, che imparò da suo padre, Sifu WONG KAI YING (in diretta linea genealogica dall'abate Gee Shim del tempio Siu Lam) con 'la posizione del cavaliere da 1000 libbre' e la tecnica del 'ponte d'acciaio' che apprese dal Sifu Tiet Kiu Sam con le sue proprie tecniche di combattimento, che acquistò alla setta Hung Moon.
Questo articolo tratta una delle più importanti componenti dell'Hung Gar - da pochi conosciuta -, lasciata in eredità dal Sifu Tiet Kiu Sam, 'la forma del filo d'acciaio', ovvero l'aspetto più avanzato dello stile Hung Gar. Poichè un' insufficienza di basi rende la tecnica priva di valore, essa può soltanto essere imparata e pienamente appresa, solo dopo che le componenti fondamentali di Hung Gar sia recepito con padronanza. Gli elementi costitutivi che presuppongono tale base Hung Gar sono i SAM DAI MA BO (le tre fondamentali posizioni) e SAM DAI SAO FAT (le tre fondamentali tecniche di braccia).
I SAM DAI MA BO sono:
* SEI PING MA (posizione del cavaliere, fig.1)
* GI NG MA (posizione dell'arco e della freccia o del cavallo laterale, fig.2)
* KIM YEUNG MA (posizione della gru, fig.3)
Queste fondamentali posizioni sono accoppiate con i SAM DAI SAO come segue:
* KIU SAO - Mani a ponte, fa riferimento a 12 ponti
nella forma del 'filo d'acciaio'. La parola 'ponte' è utilizzata in maniera
analogica per indicare che le braccia di un praticante di Hung Gar sono allenate
per essere forti e salde, proprio come le strutture di un ponte costruito con
acciaio e cemento armato. Queste tecniche intercettano l'attacco di un avversario
e devono pertanto essere applicate in maniera corretta e decisa.
* BONG SAO (‘mano che lega’). Consiste di due tipi di applicazione, leuih bong
(interno) e ngoi bong (esterno). Leuih bong è impiegato nel combattimento a
corta distanza, e rende attivi gomiti e spalle. Ngoi Bong Sao è utilizzato per
il combattimento a lunga distanza, e rende attivi pugni e colpi di palmo.
* GUM GAO JIN SAO, ‘le mani a forbice d'oro’, può essere usata in 5 posizioni:
su, giù, sinistra, destra, centro.
Un gran numero di altre importanti posizioni e
tecniche di braccia sono presenti nel sistema Hung Gar: quelle sopra menzionate
costituiscono, comunque, il nucleo dello stile. Soltanto attraverso un duro
allenamento delle posizioni fondamentali si può essere in grado di padroneggiare
questa arte marziale completa, che incorpora tecniche a lunga e corta distanza,
forme a mani nude e con armi, posizioni forti eppure flessibili, potenti braccia
'a ponte' e un insieme completo di tecniche di coordinamento del corpo e della
mente Nei Kung (lavoro dell'energia interna). Il Nei Kung utilizza suoni, controllo
mentale e movimento del corpo per generare energia ‘chi’, fattore sempre presente
nei 12 ponti del Kung Fu Hung Gar: un praticante Hung Gar deve tenerne a mente
i dogmi nevralgici, che sono facilmente ricordati dalla rima seguente:
Tiet Kiu tiet ma (mano d’acciaio a ponte, posizione d’acciaio)
Ghin gan choy (la posizione che affonda di 1000 libbre)
Kuen yu choy (pugni come un martello)
Ghi yu ghim (dita come una spada a doppia lama)
Dzson yu do (palmi come una sciabola)
Dzau yu hghau (artigli come uncini di ferro)
Gum gin sao (la mano a forbice d’oro)
I ‘sup yee gee kui sao’ (i 12 ponti) racchiudono abilità fisica, filosofica e psicologica per essere effettuati in maniera ottimale. Analizziamo ora ogni ponte e le sue rispettive caratteristiche:
* GONG KIU, letteralmente ‘ponte duro’, indica
filosoficamente una mente forte e attitudine a rivendicare la difesa dei diritti
propri e di quelli altrui. Fisicamente esprime potenza dura verso l’esterno
con una posizione aperta del capo.
‘Ping Choy’ (pugno frontale) e Fu Jow (artiglio di tigre) (fig.4) sono esempi
di Gong Kiu: la tecnica inizia a livello del bacino nella posizione del cavaliere,
esplodendo nella posizione ‘dell’arco e della freccia’, mentre il movimento
del braccio trasmette potenza dura diretta all’esterno. Gong Kiu è utilizzata
principalmente come tecnica offensiva.
* YAO KIU significa ‘ponte morbido’ ed è l’opposto di Gong Kiu. Nell’usare Yao Kiu è necessario essere calmi, rilassati, e passivi. Implica l’uso di potenza ‘chi’ interna e morbida ed è utilizzato per allenare tecniche di afferramento d’artiglio di tigre, come dimostrato nelle immagini (fig. 5,6,7,8,9), per rafforzare le dita e sviluppare l’uncino d’acciaio: è molto importante spremere le dita insieme e con forza, per non rendere inutile la tecnica di allenamento e focalizzare l’energia verso le parti prescritte del corpo, per evitare che l’energia venga dispersa al braccio interno.
Al fine di ricordare ogni importante principio
di Gin kiu e il suo utilizzo all’interno di Yao kiu, può essere utile tenere
a mente la rima seguente:
Yat lin bei lei: all’inizio bisogna allenare la parte posteriore del braccio
(tricipiti), quindi
Yee lin kiu sao: allenare l’avambraccio (mano a ponte), seguita da
Sam lin jieun gi: il terzo passo, allenare i palmi e le dita.
Occorre ricordare che Yao Kiu si differenzia da Yao Ging per il fatto che quest’ultimo forza energia dall’interno all’esterno, in un movimento rapido, come nelle tecniche della gru, mentre i movimenti di Yao kiu sono eseguiti lentamente.
* BIK KIU significa proteggere se stessi, reagire allorchè si è attaccati. Da un punto di vista fisico indica ‘spremere’ forza verso l’alto e intrappolare. Per allenarsi a questa tecnica bisogna infatti spremere forte le dita in un artiglio di tigre, con i palmi rivolti verso l’alto, affondare e chiudere i gomiti insieme per fare connessione con il ‘dan tien’ (centro di energia del corpo) (fig.10), espellere il respiro utilizzando il suono ‘hai’ per dirigere l’energia in alto e generare potenza verso i palmi; allo stesso tempo si passa da una posizione ‘a cavallo basso’ a una posizione ‘alta’ della gru. Quando ci si allena a questa particolare tecnica, entrambe le posizioni devono essere solide: tuttavia, il movimento di transizione fra le due deve essere fluido. E’ una tecnica utilizzata per liberare un potente colpo di palmo al mento.
* JIK KIU implica una forza diretta utilizzata
come ultima risorsa in una situazione pericolosa. La forza diretta applicata,
allorchè si usa Jik Kiu, descrive la linea diritta della forza liberata con
un pugno o con un colpo (fig.11).
Per eseguire direttamente questo ponte, è necessario mantenere il braccio diritto
senza serrare i gomiti. Jik Kiu è una tecnica d’attacco o contrattacco, in cui
la forza viene emanata direttamente dal bacino attraverso il braccio, fino al
bersaglio. Esempi di Jik Kiu sono il gin choy (pugno laterale), ping choy (pugno
frontale) e fat choy (pugno di fuoco).
* FUN KIU insegna a differenziare il bene dal male, a separare e a sormontare le difficoltà. La sua tecnica più importante è fun gum kiu (il ponte d’oro che divide), efficace se usato in combinazione con gum gao gin sao (le mani a forbice d’oro), usato per contrastare un attacco dell’avversario. Questa tecnica deve essere seguita immediatamente da jun gum kiu per contrattaccare la sezione media del corpo o del viso. Il colpo d’attacco è portato con un movimento di apertura circolare (fig.12)
* DING KIU insegna ad essere calmi anche quando non lo si è. Ding gum kiu significa ‘ponte d’oro solido’, che allena il braccio intero ad essere forte oltre che solido come un ponte d’acciaio. Nell’eseguire questa tecnica le dita devono essere tenute chiuse per una maggiore fermezza (fig.13)
* CHIEUN KIU invita alla tolleranza e all’ospitalità
altrui. Per farne uso occorre allenare le mani ad essere forti ed affilate come
una gim (spada a due tagli), mettendo il praticante in grado di liberare la
forza che un pollice è capace di produrre con questo ponte. Il doppio chieun
kiu è utilizzato per colpire a livello alto come la gola nel combattimento a
corta distanza, mentre il singolo chieun kiu per attaccare ad un livello medio,
come le costole a media distanza. Il doppio chieun kiu è utilizzato per allenare
le braccia a colpire gli occhi o la gola.
Chieun kiu era il ‘ponte’ favorito di Sifu Tit Kiu Sam, che allenava le sue
braccia praticando le forme con ogni braccio avvolto da sacchetti di sabbia
e anelli di metallo, con un peso superiore a 250 libbre (fig.14)
* TAI KIU la cui filosofia è la conduzione forte, la responsabilità verso ciò che si è intrapreso e il vecchio detto ‘non giudicare un libro dalla sua copertina’. Indica il sollevare verso l’alto mentre si curvano gli avambracci, usando forze che si scontrano (jong) per penetrare attraverso un ‘cancello’ dell’avversario, ed ha efficacia maggiore nelle situazioni a corta distanza. (fig.15).
* LAU KIU la cui filosofia è racchiusa nel motto
‘Yee ching jai dong’, che insegna a valutare ogni situazione, a non reagire
precipitosamente e a non sottovalutare nessun avversario: soltanto con un’attenta
osservazione e mantenendo una mente calma e chiara è possibile focalizzarne
la debolezza; questo permette al difensore di volgere i difetti e la collera
dell’avversario contro di lui, durante il combattimento.
Il segreto simbolo Hung Gar, contraddistinto dalla tecnica a indice disteso,
Tau ji kiu, è una tradizionale tecnica lau kiu utilizzata per identificare l’affiliazione
politica e ideologica di qualcuno (fig.16)
* WAN KIU può essere usato, fisicamente, sia verso sinistra che verso destra per ‘ridirigere’ l’energia dell’avversario. Simile al ponte precedente, infonde abilità e virtù nei suoi praticanti: insegna ad essere cauti, onesti, buoni verso gli altri e a vivere una vita in pace e fuori dal crimine, evitando di guardarsi alle spalle di qualcuno per ogni malefatta, e per raggiungere ‘maan mo’. Un artista marziale deve essere studente (maan) e combattente (mo), mentre possiede sia la conoscenza teorica dei tre cancelli e le quattro porte per pianificare una strategia (maan), per mettere questo in una efficace azione fisica (mo), per raggiungere la vittoria (fig.17).
* JAI KIU significa domare, controllare, addomesticare, fermare qualcosa ostacolandola Insegna al praticante a controllare una situazione e a trattenersi dal causare danno estremo nel caso in cui l’avversario sia già sotto. Esempi di Jai Kiu sono bo wong lip so (il re che accarezza la barba), cern gum quat choy (doppio oro) e chow choy (il montante dalla forma del ‘filo d’acciaio’) (fig.18). Ogni tecnica è composta sia da morbidi che da duri movimenti, combinati con suoni ed appropriata respirazione: la forza morbida è utilizzata per controllare, quella dura per fermare un avversario.
* DEING KIU è il più avanzato dei ‘12 ponti’. Lega in coesione tutti i principi dei precedenti 11 e le qualità che permettono di raggiungere mo duk, lealtà, rispetto e virtù. Riassume inoltre la filosofia di Tiet Kiu Sam, secondo cui si può essere vittoriosi nella maggior parte delle situazioni se la conoscenza e la strategia sono ben combinate alla capacità di applicare la tecnica corretta. Per raggiungere questo obiettivo, un praticante deve all’inizio padroneggiare le fondamenta interne ed esterne (posizioni, ponti delle braccia, controllo del respiro, appropriata applicazione dei suoni per generare potenza, posizionamento del corpo, uso di angoli, affondare e sollevarsi, posizione della lingua e il centrarsi del ‘dan tien’ (fig.19).
Come già detto prima, ‘senza fondamenta le tecniche sono prive di valore’.
Il sistema Hung ga incorpora più di 10 suoni che sono pure presenti all’interno dei ‘12 ponti’. Essi facilitano il controllo del respiro e permettono al praticante di indirizzare il ‘chi’ alle corrispettive parti del corpo per raggiungere massima efficacia da ogni ponte. I ‘12 ponti’ consentono condizionamento fisico e psicologico e conoscenza filosofica, insieme si completano in perfetta armonia e racchiudono, nella sua essenza, l’eredità del sifu Tiet Kiu Sam verso lo stile Hung, il ’sup yee gee kiu sao’ del tiet sin kuen. Il combinare la conoscenza derivata dai 12 ponti con i 10 suoni permette ai praticanti avanzati di comprendere pienamente il significato più profondo dell’Hung ga.