“...dico
che è inutile sprecare la propria vita su un solo sentiero,
specialmente se quel sentiero non ha un cuore.
Nessuno si pone la domanda, e quando alla fine un uomo si rende conto
di aver preso un sentiero senza un cuore, il sentiero è pronto ad ucciderlo...”
(Carlos Castaneda, A scuola dallo stregone, Astrolabio Ed.)
di
Emilio Grasso
Dal libro
di Lam Sai Wing 'Gung Gee Fo Fu Kuen' |
Dal libro
di Lam Sai Wing 'Gung Gee Fo Fu Kuen' |
Un conflitto che può sorgere nel dare ordine ai dati è la separazione
politica nelle diverse correnti di un particolare sistema: si può, infatti,
verificare un contrasto all’interno di un gruppo che tenta di rinnegare
l’esistenza del gruppo contrapposto e che attribuendosi il diritto alla
trasmissione diretta dello stile, della conoscenza reale del combattimento e
della sua storia effettiva, si reputano “superiori” agli “altri”.
Questa tendenza storiografica si può trovare in uno dei più popolari sistemi del Sud della Cina, l’Hung-gar (la boxe della grande famiglia : hung-go-kyuhn o hong-jia-quan), la cui eredità può essere fatta risalire al tempio di Shaolin.
Tan ji Kiu in Sei Ping Mah (Bali, Indonesia 1987) |
L’eredità dell’Hung-gar è supportata da un’importante
tradizione orale del tempio di Shaolin, che ha evocato un alone di virtù,
di fede e abilità marziali. Pieni di speranza nel prossimo futuro, gli
amanti della ricerca possono chiarire dove il cerchio inizia e termina, ma per
ora dobbiamo far tesoro di queste storie come ispirazione che i nostri anziani
lasciano dietro per guidarci nel cammino della verità che giace all’interno
di noi stessi.
Il monte Songshan è considerato in Cina il massiccio centrale, diviso in due catene montuose, che sorge nella provincia dell’Henan. Quella più a est è denominata Taishi e quella più a ovest Shaoshi: su quest’ultima è sorta la tradizione del tempio di Shaolin, fondato da un monaco buddista indiano, Bhadra (Boht Toh o Ba Tuo), che si avventurò verso la Cina nel 464 d.C. per divulgare la fede nel buddismo. Trentun anni dopo il suo arrivo in Cina, con decreto dell’imperatore Wei Xiao-Wen (471-500 d. C.) fu costruito il primo tempio di Shaolin. Nel 527 un altro inviato indiano giunse a perpetuare il flusso delle nuove idee buddiste in Cina: era il figlio di Sardili, re di Kancipura, nel sud dell’India, e si ritiene che questo principe sia nato intorno al 483 d.C. In alcuni resoconti il suo nome veniva riportato come Bodhitara o Tarabodshi. Come Terence Dukes ci racconta ne I guerrieri del Bodhisattva:
Jin Kune, dalla forma Wu Dip Jeung (Tailandia,1989) |
«Se egli fosse stato in verità un principe reale, sarebbe stato
educato e allenato appieno nelle arti militari allo scopo di succedere a suo
padre durante questo pericoloso periodo della storia. Nel mezzo di tutte queste
attività e strategie militari e a causa della sua educazione all’arte
di governare, egli venne a contatto con l’insegnamento del Budda. Una
trasformazione radicale avvenne in lui: rinunciando alla sua successione, prese
lezioni dal famoso insegnante Prajinatara e da quel tempo in poi studiò
le dottrine buddiste sulla realtà dell’esistenza (sarvastivada»)».
In breve tempo questo giovane principe sarebbe stato considerato un bodhisattva
o un erede illuminato, ma negli annali delle arti marziali asiatiche è
venerato come Bodhidarma, o semplicemente Da Mo (Daaht Mo). Questi arrivò
in Guangzhou, Cina, nel 527 d.C. durante il regno dell’imperatore Liang
Wu. Dopo essere stato congedato dall’imperatore, Da Mo si ritirò
dal tempio di Shaolin; vi è un breve lasso di tempo di sette anni in
cui, si suppone, insegnò il Classico del cambiamento dei tendini e dei
muscoli (Yi-jiin-jiing o Yihk-gan-ging) e il Classico del lavare il midollo
e il cervello (Xi-sui-jing o Sai-seui-ging). Queste due innovazioni sarebbero
diventate le fondamenta nella crescita delle arti marziali asiatiche. In origine
esse erano intese come un mezzo per nutrire il corpo e l’anima, ma inevitabilmente
si svilupparono in tecniche di combattimento marziali utilizzate nei campi di
battaglia.
La conferma di ciò si riscontrò alla fine della dinastia Sui (58l/618),e
lo sconvolgimento sociale fu violento in ogni parte delle province. Da questo
caos emerse Wang Shichong (Wong, Sai-Chung), il quale, dopo aver occupato la
città di Luoyang, si proclamò egli stesso imperatore, diede allo
stato appena costituito il nome di Zheng, quindi nominò suo nipote Wang
Renze (Wong Jak-Yahn) generale dell’esercito. Non lontano da Luoyang era
Boguzhuang e all’interno di questa provincia si trovavano delle terre
appartenenti al tempio di Shaolin.
Vi erano tredici monaci che si occupavano della terra: Un giorno furono informati
che il figlio del re Qin, Li Shaman (Laih Sai-Mahn), era tenuto prigioniero
da Wang Shichong all’interno della città imperiale. L’abate,
Shan Hu, decise che i monaci dovevano intervenire a favore del re Qin; coloro
che assistevano Shan Hu erano Zhi Cao, Hui Chang,Tan Zong, Ming Yue, Pu Sheng,
Zhi Shou, Dao Guang, Zhi Xing, Seng Men, Pu Wei, Ling e Seng Feng: essi riuscirono
a liberare il principe Li Shimin e a imprigionare Wang Renze. Poco dopo quell’incidente
il principe divenne il primo imperatore della dinastia Tang (618-907 d.C.) e
ricompensò il monastero con 600 acri e il permesso di allenare 500 monaci
combattenti. Il successivo punto di svolta per il monastero avvenne durante
la dinastia Song (960-1278d.C.); uno dei monaci combattenti, Jue Yuan, decise
di avventurarsi fuori dal monastero per informarsi sull’abilità
marziale del tempo e apprenderne i princìpi.
Pin Kune (Bali,1987) |
Egli viaggiò verso Lan Zhou, e lì conobbe Li Sou e Bai Yu Feng che portò con sé al monastero per comprare e catalogare le rispettive conoscenze. Dopo dieci anni Li Sou lasciò il monastero, mentre Bai You Feng decise di rimanere e di prendere i voti di monaco buddista. A quel tempo i monaci praticavano le tecniche delle “Diciotto mani di Budda” (lohan-shi-ba-shou o lahhan-sahp-baat-sou): Bai sviluppò queste diciotto tecniche elaborandone 173; in seguito scrisse L’essenza dei cinque pugni, che trattava in dettaglio le teorie delle cinque forme (wu-xing o ngh-yihng):drago (long o luhng), tigre (hu o fu), gru (he o hohk), serpente (she o seh) e leopardo (bao o paau).
Si crede che nel 1768 il tempio di Shaolin dell’Henan sia stato raso al
suolo per ordine del governo Qing con l’aiuto del monaco rinnegato. Ma
Ninger (Ma Nihng Yih), che accidentalmente aveva rotto una preziosa lanterna
ed era stato ripreso per la sua negligenza; tuttavia Ma non ritenne giusta la
sua punizione, decise di lasciare il monastero e meditò vendetta, offrendo
i suoi servizi a Chan Manwai (Chaan Maahan Yiu), ufficiale sotto la monarchia
Qing. Al tempo la monarchia stava sorvegliando il monastero, che si pensava
offrisse asilo ai patrioti della dinastia Ming (1368-1644 d.C.).Con il tradimento
di Ma la milizia Qing riuscì a penetrare le difese del monastero: sopravvissero
cinque individui, che nel tempo divennero famosi come i cinque venerati precursori
degli stili del Sud della Cina:
Baahk Meih (Bai Nei) è associato a uno stile basato sul suo nome, “sopracciglio
bianco” (boohk-meih o bai-mei)
Fuhng Douh-Duk (Feng Dao Duk) è associato alla “boxe della tigre
bianca” (baahk-fu-kyuhn o bai-hu-quan)
Gee Sin (Ji Sihn, Zhi Shan) è associato all’hung-gar’ (huhng-ga
o hong-jia-quan) e alla “boxe della magnifica primavera” (wihng-cheun-kyuhn
o yong-chun-quan)
Miuh Hin (Miao Xian) è associato con la “boxe delle 5 forme”
(ngh-yihng-kyuhn o wu-xing-quan) e “wing-chun” (wihng-cheun-kyuhn
o yong-chun-quan)
La monaca Ngh Mui (Wu Mei) è associata al wìng-chun, la “boxe
della forma del drago” (luhng-yihng-kyuhn o long-xing-quan), la “boxe
delle 5 forme”, la “boxe del fiore di pruno” (muih-fa-kyuhn
o mei-hua-quan) e ad uno stile basato sul suo nome, la “boxe delle 5 prugne”
(ngh-muih-kyuhn o wu-mei-quan).
Dopo la devastazione del monastero, Baahk Meih si ritirò a Ngoh Meih
Saan (E’ Mei Shan), una montagna situata nella provincia del Sichuan.
Fuhng Douh Duk si rifugiò al Wu Dang Ngohk (Wu Dong Yue), una montagna
situata nella provincia dell’Hubei. Gee Sin eresse un nuovo tempio di
Shaolin nella provincia del Fujian. Miuh Hin, che non era ancora stato ordinato
monaco buddista, ritornò alla società civile e si stabilì
nella provincia del Cuangdong. Ngh Mui trovò riparo nel monastero della
“Gru bianca” (Baak-Hohk o Bai-Hei-Zi) sul Taai Leuhng Saan (Dai
Liang Shan), una montagna situata tra i confini dello Yunnan e Sichuan.
Fu
Jow in Kai Loon Mah (Groenlandia 1991) |
Cee Sing divenne l’abate e il capo spirituale del tempio di Shaolin del
Fujian, ascritto come Ji Sihn Daan Si (Zhi Shan Dan Shi). Intorno al 1803 un
mercante di tè, di nome Jyu Gu Chah (Zhu Gucha), si rifugiò nel
monastero dopo un alterco con ufficiali Qing: egli già in tenera età
si era interessato alle discipline marziali praticate all’interno del
rinomato monastero, ma non accessibili al pubblico. All’interno del monastero
fu introdotto ai rudimenti degli stili pugilistici dal monaco Saam Dak Woh Seuhng
(San De He Shang); dopo un certo periodo Gee Sin stesso manifestò maggior
interesse nell’allenamento di Jyu.
Jyu fu introdotto alla “boxe corta” (dyun-kyuhn o duan-quan), combattimento
basato sull’uso di movimenti corti e compatti, utilizzando posizioni basse.
Questo stile di combattimento fu popolare nella provincia dì Fujian,
che più tardi influenzò la “boxe della gru bianca”
di Fujian (haah-khohk-kyuhn o bai-hei-quan) e la “boxe dei 5 antenati”
(ngh-jou-kyuhn, wu-zu-quan o ngo-cho-kun). Le fondamenta della boxe corta riportano
al Classico del cambiamento dei muscoli di Da Mo, che aiuta a sviluppare il
corpo con movimenti isometrici di tensione dei muscoli e alternato rafforzamento
degli stessi. Quindi Jyu fu introdotto alla “boxe di arhat” (lohhan-kvuhn
o Iohan-quan) che fu popolare al monastero dell’Henan, e utilizzava il
principio dei movimenti delle braccia a lunga distanza. Ma per lo più
furono insegnate a Jyu le nozioni relative alle teorie della tigre, sviluppate
da Bai Yu Feng generazioni prima e dopo un certo periodo di tempo, egli venne
considerato uno dei dieci migliori laici del monastero. I suoi seguaci furono
Fong Sai Yuk (Fang Shiyu), LeuhngYuh Dak (LiangYude),Tuhng Chin Gan (Tong Qianjin),
Gwai Gam Mihn (Ji Jinmian), Jeh Saì-Fuk (Xie Shifu), Leuhng Hìn
Chuhng (Lìang Xìansong), Fong Haau Yuhk (Fang Xiaoyu), Fong Meih
Yuhk (Fang Meiyu) e Wuh Waih Kihn (Hu Haiqian).
Un giorno Wuh Waih Kihn venne a sapere che suo padre era stato assassinato per
ordine del governo Qing, e decise quindi di lasciare segretamente il monastero
per vendicarne la morte. Quando i suoi pari sentirono di questo progetto, vennero
subito in suo aiuto. Gli ufficiali erano a conoscenza che Wuh Waih Kihn e Fong
Sai Yuhk erano laici discepoli del tempio di Shaolin, e ciò diede loro
ulteriori pretesti per attaccare il monastero che ritenevano coinvolto nelle
attività rivoluzionarie contro la monarchia. Pare che alla fine dell’assedio
soltanto trenta sopravvissero del migliaio che si credeva vivesse all’interno
del monastero. Tra i superstiti c’erano Ji Shin Saam, Dak Woh Seuhng,
Choi Hìn-Fuk (Cai Xianfu), Jeh Sai-Fuk e Jyu Gu Chah.
Dopo aver sperimentato una seconda distruzione del tempio di Shaolìn
sotto l’azione della monarchia Qing, Cee Sin decise di prendere le armi
contro di loro, che erano discendenti manciuriani e non han cinesi. Il grido
di battaglia portato avanti dai sopravvissuti all’insurrezione fu «opporsi
ai Qing e ritornare ai Ming» (Faan-Chihng-Fuhk-Mihng o Fan-Qing-Fu-Ming).
Gee Sin viaggiò intorno alla costa del sud della Cina, dove il governo
non avrebbe potuto raggiungerlo: sotto le spoglie di un vagabondo si unì
a una compagnia d’opera itinerante come cuoco e viaggiò su vecchie
barche attraverso il Sud della Cina. Osservò che le performances erano
basate su eventi storici cavallereschi in cui gli esecutori possedevano i rudimenti
della boxe, ma non un reale intento combattivo e decise quindi di impartire
loro la sua conoscenza della boxe affinché potessero utilizzarla contro
la monarchia. Alcuni dei suoi studenti furono Wang Wah Bo (Huang Huabo), Saan
Kahm (San Qin) e Luk A Choi (Lu A Cai).
Jyu decise dì lasciare alle spalle la sua terra natale per andare più
a sud, fino a raggiungere la provincia del fiore” (Fa-Yuhn o Hua-Xian),
dove scelse di cambiare il suo nome come gesto simbolico verso il primo imperatore
della dinastia Ming, Jyu Huhng Mouh (Zhu Yuanzhang, 1328-1398); scelse il nome
di Hung Hei Gun (Hong Xiguan) e decise di trasmettere apertamente la conoscenza
acquisita al monastero. Più tardi Hung Hei Gun sposò una parente
del suo compagno di allenamento Fong Sai Yuhk; grazie al suo matrimonio con
Fong Yuhng Cheun (FangYangchun), Hei Gun ebbe modo di perfezionare la “teoria
della gru”, di cui la moglie aveva grande esperienza, per gli insegnamenti
impartiti dallo zio Fong Sai Yuhk
Kwan Dao a Real
De Catorce |
La
combinazione della conoscenza della boxe di Hung Hei Gun e Fong Yuhng Cheun
contribuì a porre le fondamenta allo sviluppo dell’Hung-gar. A
quel tempo il nucleo più significativo del sistema era costituito da
gung-gee-fook-fu (gung-jih fuhk-fu o gong-zi-fu-hu), che combinava tutta la
conoscenza appresa da Hung Hei Gun al monastero. Egli basava la forma su una
precedente che lì aveva imparata, “nascondere Il pugno della tigre”
(fuhk-fu-kyuhn o fu-hu-quan), che si supponeva già esistente nel 1765,
e che consisteva in origine di otto sezioni semplici che Hung ampliò
in 245 movimenti. Con l’aiuto di sua moglie,Yuhng Cheun si era creato
il nucleo del sistema, che in seguito sarebbe diventato una delle forme più
popolari tra gli stili del sud, “il pugno della forma della tigre e della
gru” (fu-zohk-seung-yihng-kyuhn o hu-he-shuang-xing-quan).
L’Hung-gar si diffuse presto intorno alla provincia del Gwong Dung e stava
per essere uno dei primi stili insegnati apertamente. Luhk A Choi venuto a conoscenza
del successo di Hung Hei Gun, decise di unirsi per offrire un contributo tecnico
e un aiuto alla causa contro la monarchia. Con il tempo Luhk A Choi andò
a insegnare la sua conoscenza dello stile Hung-gar alla famiglia Wong, del villaggio
Xìqiao, situato nella contea di Nahhai nella provincia di Gwong Dung:
per primo insegnò l’arte a Won Tai (Haung Tai) e più tardi
al figlio di Wong, Wong Kai Ying (Haung Qiying), che in seguito divenne conosciuto
come una delle dieci tigri di Gwong Dung, un ben conosciuto gruppo di pugili,
selezionati come i migliori pugili all’interno della loro comunità
Nel 1847 Wong Kai Ying celebrò ‘arrivo di suo figlio, Wong Fei
Hung (Haung Feihong), che col tempo sarebbe stato accolto come un figlio prodigio
all’interno della comunità pugilistica. In origine Kai Ying non
aveva visto in suo figlio un boxeur: sin dalla giovane età, Fei Hung
si mostrò molto attratto dall’arte pugilistica, ma ricevette dal
padre solo rifiuti alla sua richiesta di istruzione. Ciò lo condusse
da Luhk A Choy, ormai avanti negli anni, che lo iniziò ai rudimenti dell’Hung-gar,
ma quando l’anziano maestro non fu più in grado di continuare con
il suo allenamento, contattò Wong Kai Ying, dicendogli che l’arte
dell’Hung-gar doveva proseguire ed essere tramandata al suo stesso figlio:
riluttante, Wong Kai Ying si occupò dell’allenamento di Wong Fei
Hung.
Wong Fei Hung era dotato naturalmente e con il tempo acquisì tutta la
conoscenza pugilistica e medica del padre; più tardi si avvicinò
ad altri insegnanti che aggiunsero altro alla sua conoscenza: uno di questi
fu Lam Fok Sihng (Lin Huo-sheng) che era uno studente di Leuhng Gwan (Liang
Gun), meglio conosciuto come Tit Kiuh Saam (Tie Qiao San). Egli pure era un
membro delle dieci tigri di Gwong Dung. Lam insegnò a Wong la “boxe
del filo di ferro” (tit-sin-kyuhn o tie xian-quan), una forma veramente
unica a mani nude sviluppata da Leuhng Gwan. Con le nuove conoscenze, Wong Fei
Hung fu in grado di porre le basi alla versione meglio conosciuta dell’hung-gar.
Con l’apparizione improvvisa di Wong Fei-Hung, noi abbiamo il padre dell’Hung-gar
dell’era contemporanea: non si conosce molto del programma insegnato da
Hung Hei Gun. Si sa che egli insegnò gung-gee-fook-fu, “il bastone
della famiglia Yang” (yang-gangh-Iohng-haat-gwa-gwan o yang-jia-wu-Iang-ba-gua-gun),
che gli fu insegnato da Gee Sin, ben stimato per la sua abilità con il
bastone, “il coltello della madre e del figlio” (Ii-mouhdou
o zi-mu-dao), molto probabilmente insegnatogli da sua moglie, Yuhng Cheun, la
cui famiglia era conosciuta per l’abilità con il coltello. Più
tardi Luhk A Choi e Wang Kai Ying svilupparono il “pugno delle cinque
forme” (ngh-yihng-kyuhn o wuxingqquon). Quindi Wong Fei Hung sintetizzò
la tigre e la gru nella forma del “pugno della doppia forma della tigre
e della gru” e in seguito sviluppò una forma di allenamento a coppie
per integrarla. Wong Fei Hung stabilì la fondazione dell’Hung-gar
contemporaneo, e la sua divenne la linea familiare più conosciuta dello
stile, ma ne rimangono altre che riportano a Hung Hei Gun, e Leuhng Gwan; quest’ultimo,
per esempio, insegnò a numerosi studenti, tra cui i più conosciuti
sono: Choi Jan (Gai Zhen), Ng Hei Gwan (Wu Qigun),SiYiu Leuhng (Si Yaoliang),
Mah ji Tihm (Ma Zhftian), Ngau Gei (Ou Ji) e Lahm Fok Sihng.
'La
tigre affamata afferra la capra '' M. Lam Sai Wing |
Man mano che passa il tempo solo pochi nomi rimangono tra quelli a cui fu insegnato
personalmente dal grande Wong Fei Hung. I suoi tre studenti più noti
erano: Lam Sai Wing (Lin, Shiron), Mok Gwai Lan (Mo, Guilan) che fu moglie di
Wong Fei Hung e Dang Fung (Deng Feng).
Altri furono molto rispettati, ma ebbero pochi seguaci: Lihm Fo (Lian Huo),
Lihng Wan Gai (Ling Wenji), Chaan Din Biu (Chan Dianbiao), Sai Lok Yuhk (Sai
Luoyu), Dahk Gan Chyu (Te Jinchu), Luhk Jin Gun (Lu Jianguan), Leuhng Fo (Liang.
Fo) e Wang Hauh Suhng (Huang Hou-chong), il primo figlio di Wong Fei Hung, che
sfortunatamente fu ucciso mentre stava lavorando come guardia del corpo.
Nella metà del ventesimo secolo l’Hung-gar divenne uno degli stili
più praticati in Hong Kong, grazie a Lam Sai Wing e Dang Fung. Lam Sai
Wing contribuì a cementare l’arte dell’Hung-gar essendo stato
uno dei primi a insegnare l’arte apertamente a Hong Kong e a pubblicare
tre libri sullo stile, in particolare Gung Gee Fook Fu, (Il pugno della doppia
forma della tigre e della gru) e “La forma del filo d’acciaio”
(Tid Sin Kuen), nel 1917. Queste pubblicazioni contribuirono a rendere popolare
l’Hung-gar anche al di fuori di Hong Kong e portarono numerose persone
a chiedere di essere istruiti da Lam Sai Wing, che era assistito dal compagno
Dang Fung nel diffondere l’arte dell’Hung-gar.
Lam Sai Wing ebbe numerosi studenti: i più famosi sono: suo nipote Lam
Jo (Lin Zhu), Chiu Kau (Qiao Qiu), Chan Hon-Chung (Chen Hanchong), Chan Yin
Tong (Chen-Yan-tang), Po Gwai-Yat (Pu Jiyi), Lau Ngaahn (Liu Yan) e Wong Lee
(Huang Li). Anche Dang Fung ebbe diversi studenti, tra cui: Ho Lahp Tihn (He
Litian), Gwaan Fei-Gong (Guan Feigang), Lau Kai Toh (Liu Qituo), Wun Leih (Wan
Li), Lok Gan Wing (Lu Jinrong), Yun Ling (Yuan Ling ), Wong Jo (Huang Zhu),
Cheun Tai Hing (Chang Taixiong),JauWing Dhk (Zhou Rongdu) e la figlia di Dang
Fung, Dang Sou Gin (Deng Saojian). Da questi individui è sorta una nuova
lega di istruttori di Hung-gar che, si spera, porranno le basi per l’introduzione
dello stile nel mondo,sebbene molti di questi non mostrino le stesse virtù
dei loro maestri.
All’alba del nuovo secolo l’arte sviluppata da Hung Hei Gun e più
tardi popolarizzata da Wong Fei Hung è ancora forte: nei loro sogni più
segreti, questi maestri non avrebbero immaginato che l’arte a cui avevano
attribuito un così grande valore si sarebbe propagata oltre i confini
per diventare uno degli stili cinesi più praticati nel mondo. Mentre
l’arte continua a crescere, i praticanti di Hung-gar non dovrebbero mai
dimenticare insegnamenti impartiti dai più anziani del sistema, e dovrebbero
assicurarsi che quest’arte, segnata da una storia così illustre,
continui nel nuovo millennio.
Bibliografia
Lam Sai Wing Tiger Crain Book, Tsong-her Pub.
Lam Sai Wing, Tid Sin Kune, Tsong-her Pub.
Arnaldo Ty Nunez, Wushu kung-fu, Pacific Rim Pub, Sept ‘98.