Il Wing Chun non è un’arte, ma piuttosto un sistema
scientifico di combattimento basato sulla biomeccanica il cui intento è di
rendere inoffensivo l’avversario nel modo più rapido. Un praticante di un sistema di combattimento non è un
artista così come non lo è un generale, considerato piuttosto un esperto
riguardante la guerra: egli deve avere familiarità con la strategia,
psicologia, anticipo, improvvisazione, etc. Si prepara sul combattimento per
vincere e la sua preparazione deve essere più completa possibile perché durante
il campo di battaglia non si può permettere di pensare di vincere o perdere, ma
può solo concentrarsi sul combattimento. M mentre si prepara per la guerra, l’ultima cosa che
desidera è la guerra stessa: come il praticante di un sistema di combattimento,
che si allena per combattere, ma non ricerca il scontro. Da qui entrambi sanno che in un confronto non vi è un vincitore:
al massimo uno perde meno che un altro. Il principio base del Wing Chun è
quello che permette ad un combattente da strada di sconfiggere molti praticanti
di ‘arti marziali’: il ‘killer istinct’che ognuno possiede: se poniamo in un
angolo un codardo, senza via di uscita, si trasforma in una bestia selvaggia
con l’unico scopo di salvarsi la vita. (Questo concetto è stato utilizzato da
molti governi nella storia, sulla base della conoscenza della natura umana:
essi fanno sempre in modo che la gente abbia qualcosa da perdere. La sola volta
che si è verificata una rivoluzione o una rivolta popolare, è stato sempre
quando non si aveva nulla da perdere). L’stinto di sopravvivenza, nella maggior parte dei casi,
sarà più forte della codardia.